
1300 firme raccolte. Lunedì la consegna ai parlamentari.
Ha raggiunto finora 1300 firme la petizione “Nessuno rimarrà indietro? … E allora la perdita di fatturato non ha codici Ateco” avviata lunedì da Confcommercio e Confesercenti Siena.
Vi ricordiamo che la raccolta è ancora in corso al seguente LINK
L’intento della raccolta firme è quello di far arrivare alle forze politiche rappresentate in Parlamento tutto il disagio che stanno vivendo in questa fase le imprese ed i lavoratori autonomi del nostro territorio: i firmatari chiedono un allargamento delle misure di sostegno, in particolare con l’estensione dei ristori anche alla attività che fin qui ne sono rimaste escluse, la cassa integrazione per i dipendenti estesa a tutto il 2021, il credito d’imposta sugli affitti, la detassazione o rottamazione delle rimanenze di magazzino, un’effettiva web tax.
La raccolta, possibile attraverso i siti internet e le sedi fisiche delle due associazioni, terminerà domenica: per il giorno dopo, lunedì 23 novembre alle ore 15, Confesercenti e Confcommercio hanno programmato un incontro a distanza al quale sono stati invitati i parlamentari eletti nella nostra regione: l’intento è quello di dare conto di quanto fatto, ed entrare nel merito delle effettive necessità.
All’incontro hanno confermato la loro presenza gli Onorevoli Susanna Cenni (PD), Tiziana Nisini (Lega), Massimo Mallegni (Forza Italia), Cosimo Maria Ferri (Italia Viva), Riccardo Zucconi (Fratelli d’Italia), oltre naturalmente ai Presidenti delle due associazioni, Leonardo Nannizzi e Stefano Bernardini.
Gli imprenditori interessati a seguire l’iniziativa via web potranno farlo seguendo le indicazioni pubblicate su www.confcommercio.siena.it e www.confesercenti.siena.it) . “Il nostro intento in questa fase è quello di evitare il collasso del sistema distributivo – ricordano Daniele Pracchia e Valter Fucecchi , rispettivamente Confcommercio Siena e Direttore di Confesercenti – ovvero la chiusura di migliaia di negozi, imprese di servizio, attività di filiera, ma anche di salvaguardare il futuro di tutti quei lavoratori autonomi che si trovano impossibilitati a lavorare, e trascurati dalle misure di aiuto”.